°°un rilancio della sperimentazione animale in europa°°

La politica delle 3R adottata a Bruxelles per
promuovere la Revisione della direttiva 86/609 sulla sperimentazione animale non
ha avuto effetto ne’ per una maggiore tutela degli animali, ne’ per una tutela
del nostro diritto alla salute. Il voto espresso dal
Parlamento Europeo sulla Revisione della Direttiva 86/609 sulla sperimentazione
animale, estremamente deludente, che lascia irrisolti anche i punti più
marginali contestati alla vecchia legge, dimostra che un restyling
architettonico (la strategia delle 3R) non può salvare un edificio le cui
fondamenta si sono rivelate inesistenti. Il Comitato
Scientifico EQUIVITA ha tentato con numerosi appelli rivolti non solo al
Parlamento, alla Commissione e al Consiglio dei Ministri, ma anche alle Ong
coinvolte nel dibattito, di mettere in evidenza le enormi contraddizioni
insite nella proposta di Revisione:

  • quella di non accogliere la critica – ormai diffusa in
    tutto il mondo – del movimento di scienziati antivivisezionisti che si
    oppongono, in nome della scienza, al modello animale per  la ricerca
    medica e tossicologica;
  • quella di trascurare il fatto che la sperimentazione
    animale non ha mai subito una verifica (o validazione) analoga a quella
    richiesta per i nuovi metodi;
  • quella di acconsentire addirittura che la
    sperimentazione animale venga usata quale parametro di confronto per valutare
    i nuovi metodi;
  • quella, in conclusione, di non cogliere l’importante
    momento attuale, indicato dal NRC (Consiglio Nazionale delle Ricerche degli
    USA) quale momento di un “cambiamento epocale, già in atto”  in cui la
    sperimentazione su animali, ormai giudicata poco affidabile, dovrà essere
    sostituita dai nuovi metodi scientifici. Questi ultimi, oggi assai più precisi
    ed efficaci, sono già in uso in tutto il mondo e derivano dai recenti sviluppi
    di svariate branche della scienza, ma in Europa attendono ancora la
    “validazione"..


Il
Comitato Scientifico EQUIVITA si appella al sottosegretario Francesca Martini,
che parteciperà  per noi al Consiglio dei Ministri Europeo, in cui sarà
presa la decisione finale su questa direttiva, affinché tenti di frenare una
situazione veramente paradossale: il rilancio di una legge vecchia, che
ufficializza nuovamente un dogma scientificamente improponibile e fa in
modo che l’Europa accumuli ritardo nel progresso della Ricerca.
 
 
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. +
39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
equivita@equivita.it
www.equivita.org

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